L’istallazione dei dispositivi di protezione in caso di ribaltamento nei trattori agricoli o forestali. Linee guida
In Italia l'adeguamento dei trattori già in uso attraverso l'installazione del dispositivo di protezione in caso di capovolgimento è reso obbligatorio, sia per i datori di lavoro che per i lavoratori autonomi, dal punto 2,4 della parte II dell'allegato V al D.lgs. 81/2008.
Al fine di fornire utili informazioni tecniche per l'assolvimento degli obblighi previsti, uno specifico gruppo di lavoro nazionale coordinato dall'Inail e costituito dai rappresentanti dei Ministeri competenti, delle Regioni e delle associazioni di categoria ha prodotto la presente linea guida in cui sono stati individuati i requisiti tecnici che devono essere posseduti dai dispositivi di protezione in caso di capovolgimento.
Da tempo c'era la necessità di un
testo unico nel settore antincendio, dopo quello sulla sicurezza, quello
bancario, in questi giorni arriva il teso unico in versione DRAFT quello per 'antincendio. I testi unici hanno
il pregio di racchiudere in un unico volume tutto lo scibile inerente quella
macro disciplina, ma allo stesso tempo hanno difetto di essere dispersivi. Già
la normativa antincendio in genere qualche volta non risultava coerente, per
scelte, poiché le norme sono state editate oltre che da soggetti diversi, anche
in tempi diversi, quindi risentono anche l'interpretazione ed il livello
tecnologico del tempo. Il composto normativo antincendio è certamente complesso
tra normative trasversali (applicabili a tutte le attività, anche non soggette)
e quelle verticali che interessano invece singole attività specifiche. Chi si
occupa di antincendio ( e chi non dovrebbe occuparsene visto che il rischio
incendio è da per tutto?) sa che le
norme verticale non comprendono tutte le attività, molte si fanno per
esperienza ed affrontando i comandi dei Vigili del fuoco, che non sempre hanno
una linearità nell'interpretazione delle norme.
Certamente con uno stato sempre più neolberista, che si vuole togliere
l'onore della sicurezza, previsto dalla costituzione, per scaricarlo
completamente sulla cittadinanza in
questo caso i liberi professionisti a cui sono demandate completamente le
responsabilità del progetto di tutte le classi ma soprattutto della
"A", a cui viene imposta l'obbligo di assicurazione. Sembrerebbe
tutto bello ed invece, questo è solo l'inizio dell'inasprimento del settore,
della selezione dei professionisti, e della competizione selvaggia. Direzione
questa che è opposta al fare sicurezza,
con la diffusione della consapevolezza. Purtroppo ancora oggi molti colleghi
ragionano in termini solitari di curarsi il proprio orticello. Con una
normativa sempre più complessa è necessario sempre più organizzare Team di
Studio, ed invece ancora si assiste ad un individualismo che porterà a
dimezzare, nei prossimi due anni i professionisti antincendio. Alla data di
oggi tra le diverse categorie professionali ci sono circa 100mila abilitati, e
qualcuno si è fatto due conti su quanto business possa girare per garantire la
professionalizzazione continua, con l'obbligo della formazione continua, (40
ore in cinque anni). La normative certamente sta diventando sempre più
impegnativa, e sempre più interdisciplinare, anche perché oramai dal 2007 si va
verso la filosofia prestazionale, abbandonando quella solo prescrittiva. Per
intenderci oggi non basta più che ci
siano le porte di sicurezza, è necessario che in caso di incendio si salvino
realmente le persone. A mio avviso ancora c'è troppa "sicurezza di
carta" a danno della sicurezza reale che nasce solo ed esclusivamente
dalla formazione e dalla organizzazione. Sono ancora molti i casi in cui in un edificio
di grosse dimensioni ove insistono
diverse attività soggette, queste attività (pratiche di carta)non risultino
coordinati, per interferenze o contingenze.
Spesso affidate a professionisti diversi, magari in conflitto tra loro, e magari di
società e proprietà concorrenti tra loro, ogni uno pensa solo a portare la
"propria pratica" a casa, senza pensare alla organizzazione generale
della sicurezza. Certamente le cose
stanno cambiando, ma molto lentamente, ma c'è troppa gerontocrazia che vuole
governare il futuro con idee stantie già vecchie dieci anni fa che rende difficile il cambiamento, bloccando di fatto anche le
prospettive per una nuova professione che utilizzi sempre più la Collective Intelligence, ossia più
professionisti sulla stessa pratica la
risolvono prima e meglio, e si scambiano formazione ed informazioni. Il testo
unico è certamente un buon strumento, ma non basta è necessario realizzare,
strumenti di scambio e studio al fine di renderlo fruibile,e farlo conoscere.
Ancora è in versione DRAFT ma è già consultabile, questa volta hanno pensato
bene di farlo girare prima di votarlo cosi almeno si risparmiano qualche
correzione e DM correttivo la storia del DLgs81/08 almeno in questo caso ha
insegnato. Come categoria attendiamo che
esca qualcosa fuori dagli enti preposti in merito a questi aggiornamenti, al
fine di rimanere attivi e presenti in questa affascinante disciplina. Giuseppe Turrisi
SE VUOI ESISTERE SU QUESTO PIANETA DEVI PAGARE IL PIZZO. POCHI NE HANNO PRESO IL POSSESSO, IL POTERE E LE RISORSE E LE VENDONO A TUTTI GLI ALTRI. CHI GESTISCE LA MONETA E' IL PADRONE DEL MONDO.